12 Mar
12Mar

STUDIO LEGALE ARIELLO




Con la formazione del nuovo Governo italiano, avvenuta nelle scorse settimane, si sono susseguite giornate di forte incertezza per i milioni di cittadini italiani che tuttora restano in attesa del nuovo decreto-legge che dovrebbe prendere il posto del vecchio Decreto Ristori Quinquies, ovvero il nuovo Decreto Sostegno, al quale al momento sta lavorando il Governo guidato dall’economista italiano Mario Draghi.
In particolare, i cittadini sono in attesa dei nuovi aiuti e sostegni economici che dovrebbero essere destinati a quelle categorie di lavoratori e di cittadini italiani che sono stati colpiti più duramente dalle misure restrittive e le chiusure messe in atto al fine di contenere i contagi, in seguito all’esplodere dell’emergenza sanitaria da Coronavirus, che ha ormai investito il nostro Paese da esattamente un anno.
Ma arrivano finalmente delle buone notizie per tantissimi cittadini italiani e per le famiglie italiane, grazie alla conferma di quattro bonus INPS da parte di Mario Draghi.
Si tratta in questo caso di una serie di bonus INPS, introdotti in seguito all’approvazione e all’entrata in vigore della legge del 30 dicembre 2020, numero 178, anche conosciuta come Legge di Bilancio 2021, i quali potranno essere ottenuti dai cittadini italiani, a prescindere dal loro valore ISEE, e che quindi potranno essere richiesti senza dover presentare necessariamente la certificazione ISEE.
Nello specifico i bonus sono volti ad aiutare quelle famiglie italiane con uno o più figli, indipendentemente dal loro reddito o ISEE, dunque: bonus bebè, bonus mamma domani, bonus asilo nido, e l’assegno unico per i figli.
Ecco dunque una breve guida in cui sono indicati nel dettaglio tutti i requisiti necessari per poter ottenere questi bonus, quali sono le procedure e le scadenze da rispettare per non rischiare di perdere il sostegno e quali sono i casi in cui conviene presentare al momento della domanda anche la certificazione ISEE.

I bonus INPS del 2021, confermati da DraghiIn seguito all’approvazione e all’entrata in vigore avventura il 1° gennaio 2021, della nuova Legge di Bilancio 2021, ovvero la legge del 30 dicembre 2020, numero 178, il Governo italiano ha approvato e stabilito l’erogazione da parte dell’Istituto INPS di una serie di aiuti e di sostegni, il cui obiettivo fondamentale è quello di andare a favorire la genitorialità e sostenere economicamente le famiglie italiane, indipendentemente dal loro valore ISEE.
Dunque, nel dettaglio, si tratta innanzitutto del bonus bebè, ovvero quell’aiuto economico volto ad aiutare quelle famiglie italiane in cui si è verificata la nascita di un bambino o l’ingresso nel nucleo familiare di un bambino nei casi di affido o adozione. Tale sostegno, infatti, sarà erogato mensilmente da parte dell’Istituto INPS durante l’intero arco di vita del bambino.
Per quanto riguarda un secondo bonus, questo è quello del bonus asilo nido, il quale potrà essere richiesto ed ottenuto in favore di tutte quelle famiglie che ogni mese usufruiscono di un servizio relativo all’asilo nido o dedicato all’assistenza domiciliare, il quale viene utilizzato per uno o più bambini che risultano avere un’età anagrafica inferiore ai tre anni.
Un altro bonus che potrà essere richiesto all’Istituto INPS, indipendentemente dal proprio valore ISEE familiare, è quello del bonus mamma domani, ovvero quel sostegno economico che è volto ad aiutare e sostenere le future mamme, attraverso un bonus che potrà essere richiesto e percepito anche prima del momento del parto, già a partire dal settimo mese di gravidanza, con un valore di 800 euro.
Infine, a partire dal 1° luglio 2021, con l’approvazione della Legge di Bilancio 2021, entrerà in vigore una vera e propria rivoluzione nel campo dei bonus a sostegno della genitorialità: l’assegno unico per i figli.

Tramite questa novità, infatti, sarà possibile integrare attraverso un unico assegno mensile tutti i bonus ufficiali e i sostegni economici che spettano ad ogni singola famiglia, che risulta essere costituita da almeno un figlio che presenta un’età anagrafica inferiore a quella di ventuno anni.

 


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