02 May
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Postato il  di avvmariacecere

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Credito al consumo: cos’è e come funziona la cessione del quinto

Chi è alla ricerca di un finanziamento, avrà senz’altro trovato questa tipologia di prestito. Cos’è e a cosa serve la cessione del quinto? Quali sono le sue caratteristiche? Chi può chiederlo e chi può erogarlo? In parole semplici, vi faremo conoscere tutto ciò che c’è da sapere su questa tipologia di prestito.

Cos’è: una definizione

La cessione del quinto è un prestito personale al consumo, a breve/medio termine, non finalizzato (cioè, non legato a un acquisto), le cui rate vengono rimborsate con la cessione di fino a un quinto dello stipendio o della pensione (20% del percepito netto).

Come funziona

È molto semplice. In pratica, si stipula (a patto di presentare tutti requisiti) un prestito con un istituto di credito per una data cifra. Questa cifra deve essere restituita in un certo numero di rate. Ebbene:

  • Le rate vengono trattenute automaticamente dal datore di lavoro o dall’ente che eroga la pensione e versate all’istituto di credito;
  • La rata mensile, comprensiva di interessi, non può mai superare un quinto della pensione o dello stipendio.

Chi può richiedere la cessione del quinto

Ora che sappiamo cos’è la Cessione del Quinto, andiamo a vedere chi può richiederla. Coloro che possono accedere a questa forma di credito sono i dipendenti e pensionati. Nello specifico, possono chiedere la cessione del quinto:

  • I dipendenti pubblici e statali;
  • I dipendenti privati;
  • I pensionati.

La cessione del quinto può essere richiesta anche da dipendenti a tempo determinato. Questo, però, a una condizione: il piano di rientro del prestito non deve mai superare la data di termine del contratto.

I requisiti

Per i dipendenti pubblici e statali:

Contratto a tempo indeterminato, residenza in Italia, età compresa tra 18 anni fino ai termini di quiescenza di legge, anzianità di servizio maturata e una determinata tipologia di contratto.

Per i dipendenti di aziende private:

Contratto a tempo indeterminato (o contratto a tempo determinato se il finanziamento si estingue nella durata del contratto), residenza in Italia, età compresa tra 18 anni fino ai termini di quiescenza di legge, condizione di assicurabilità dell’azienda dove si lavora, anzianità di servizio maturata e una determinata tipologia di contratto.

Per i pensionati:

Titolarità della pensione, residenza in Italia, età non superiore a 85 anni alla fine del piano di rimborso del finanziamento.


Chi ha diritto al Rimborso?

Dipendenti di grandi aziende, impiegati statali e pensionati: sono questi i titolari del diritto al rimborso della cessione del quinto maturato a seguito della chiusura anticipata di una cessione del quinto, effettuata soprattutto per attivarne una nuova ma anche per la perdita di lavoro o per decesso dell’intestatario.

In conclusione, chi ha estinto anticipatamente rispetto la naturale scadenza un contratto di cessione del quinto può richiedere il rimborso della cessione del quinto. Vediamo come funziona insieme all’azienda leader nel settore delle verifiche di anomalie bancarie e finanziarie su contratti di cessione del quinto, appunto il rimborso del quinto.

HAI ESTINTO O RINNOVATO UN FINANZIAMENTO CON CESSIONE DEL QUINTO? PROBABILMENTE HAI DIRITTO AD UN RIMBORSO!


Il consumatore che ha stipulato un finanziamento con cessione del quinto dello stipendio o un finanziamento con delega di pagamento (forma di finanziamento che può aggiungersi alla cessione del quinto e la cui rata può incidere al massimo per un altro quinto dello stipendio), molto spesso non è a conoscenza o non viene informato che nel momento in cui estingue il prestito anticipatamente o lo rinnova con un nuovo finanziamento, l’istituto finanziario che lo ha erogato è tenuto a rimborsare alcuni costi che il consumatore ha pagato anticipatamente per tutto il periodo stabilito nel contratto.
Tale principio è stato espressamente chiarito nella comunicazione della Banca d’Italia del 10/11/2009 e del 7/4/2011, costantemente citate nelle decisioni arbitrali, parimenti nei regolamenti ISVAP n. 35 del 26/4/2012.


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