Con una riapertura totale c’è il rischio che il contagio aumenti. Questo è quanto affermato dal Comitato tecnico scientifico che hanno ispirato l’ultimo DPCM.
Non moriremo infettati sicuramente ma inizieremo a morire per altre cause. Molti imprenditori di piccole medie imprese sono già in ginocchio.
Dal Governo, per ora solo annunci e pochi fatti. Non è uno slogan antipolitico ma una dichiarazione di un giovane amico ristoratore che ormai non sa più cosa fare.
Il problema non è tanto garantire il cd. piatto a tavola alla mia famiglia, ma riuscire ad onorare le spese fisse legate alla mia attività, ormai chiusa da circa 4 mesi: Energia elettrica, Gas, fitto dei locali, finanziamenti o mutui bancari…nulla di tutto questo è stato sospeso. Per non parlare delle misere 600 euro che l’INPS ancora mi deve erogare. Ma lasciamo perdere.
Il proprietario delle mura in cui ho l’attività mi chiama continuamente per avere il fitto ( 2.500 al mese), come se non avesse soldi per mangiare. Io mi sento mortificato come persona perché ho sempre onorato i miei impegni economici.
Ma lo Stato dov’è?
La telefonata tra noi è continuata ed è terminata in lacrime…non vi nascondo che da stamattina sto male per questo mio amico e per tutti coloro che vivono questa situazione drammatica.
In un momento di emergenza senza precedenti ove bisogna tutelare anzitutto la salute di tutti i cittadini, lo Stato deve capire che a rimetterci deve farlo anche lui, per garantire la sopravvivenza di tutti, soprattutto per chi è ormai in ginocchio.
STOP alle utenze per tutte le attività chiuse;
STOP ai finanziamenti e mutui per tutte le attività chiuse;
STOP ai tributi/tasse nazionali, regionali e locali;
STOP ai fitti…ma al contempo garantendo anche i proprietari;
RIAPERTURA di tutte le attività economiche che concorrono al progresso materiale e spirituale della società…non attraverso le illegittime limitazioni previste dai DPCM ma basandoci sul buonsenso di tutti i cittadini e di chi svolge una attività economica.
Noi cittadini siamo capaci di tutelare la nostra salute e quella dei nostri cari più di ogni tipo di provvedimento amministrativo. Abbiamo dimostrato di essere un popolo responsabile, stando a casa per molti giorni, e dimostreremo di essere ancora più responsabili anche con una apertura totale delle attività mantenendo il distanziamento sociale, non creando assembramenti, indossando le mascherine e perché no prenotando un ristorante, una pizzeria, un appuntamento dal barbiere, dal centro estetico e quant’altro.
Basta DPCM, non abbiamo fiducia delle vostre scelte politiche ma abbiamo fiducia del nostro BUON SENSO….grazie al quale potremmo far ripartire tutto il sistema economico e sociale del nostro paese.
“Articolo a cura dell’Avvocato Vittorio Di Procolo“.
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