Domanda legittima che molti cittadini e lettori si stanno chiedendo in questi giorni: ma i permessi 104 straordinari causa covid possono essere fruiti anche nei mesi di luglio e agosto? L’agevolazione per i titolari di Legge 104 era stata introdotta con il Decreto cura Italia, che aveva di fatto più che aumentato i giorni permesso 104 stabiliti normalmente per legge, portandoli dai 3 giorni soliti ben 18 giorni per i mesi dell’emergenza Coronavirus.
I mesi interessati dall’aumento coincidono con marzo, aprile, maggio e giugno. Il Cura Italia limitava i 18 giorni di permesso solo per marzo e aprile. Con l’approvazione del Decreto Rilancio questa misura di sostegno è stata prorogata per tutto maggio e giugno.
Ma che ne è allora di luglio e agosto? I permessi possono essere chiesti al datore anche per questi mesi, beneficiandone quindi per tutta l’estate? Sembra proprio di no purtroppo. Vediamo perché.
I lavoratori disabili o i familiari di persona con handicap grave (art. 3 co. 3 Legge 104) che devono assentarsi dal lavoro per prestare assistenza o dedicarsi ai necessari trattamenti sanitari godono di una specifica agevolazione: i permessi 104. Altro non sono che ore o giorni di permesso totalmente a carico dell’INPS, che il dipendente può chiedere e ottenere per legge.
La legge che consente questo è la Legge 104 del 1992 e i permessi spettano, oltre ai disabili stessi, a genitori, coniuge e parenti entro il secondo grado dell’assistito. È necessario comunque che sia accertata una disabilità grave
Come detto a inizio articolo, a causa dell’emergenza Coronavirus scoppiata a marzo, il Decreto Cura Italia ha introdotto, oltre ai normali 3 giorni di permessi 104 concessi dalla Legge, ulteriori 12 giorni di permesso. Sommati, risultano in tutto 18 giorni che i lavoratori hanno potuto chiedere alla propria azienda nel pieno dell’emergenza Covid.
Quali mesi risultano coperti dalla possibilità di usufruire di questa agevolazione covid straordinaria? Sicuramente marzo e aprile 2020. Il Cura Italia ha introdotto i permessi in origine proprio per queste due mensilità. Ma l’emergenza si è prolungata e di fatto si sono resi necessari altri provvedimenti normativi per aiutare famiglie e lavoratori ad affrontare la difficile situazione, tra cui il Decreto Rilancio. Questo provvedimento ha prorogato l'agevolazione 104 anch per i mesi di maggio e giugno 2020.ù
Nulla era stato detto invece per i successivi mesi di luglio e agosto 2020.
A riguardo ricordiamo che l’ultima circolare Inps (la numero 81 dell’8 luglio) al punto 4 specifica proprio la durata dei permessi straordinari di 18 giorni (o meglio i 12 giorni aggiuntivi).
Dice questo: “L’articolo 73 del decreto-legge n. 34/2020 ha previsto l’incremento del numero di giorni di permesso retribuiti di cui all’articolo 33, commi 3 e 6, della legge n. 104/1992, di ulteriori complessive 12 giornate usufruibili nei mesi di maggio e giugno 2020.
Conseguentemente, i soggetti aventi diritto ai permessi in questione potranno godere, in aggiunta ai tre giorni mensili già previsti dalla legge n. 104/1992 (3 per il mese di maggio e 3 per il mese di giugno), di ulteriori 12 giornate lavorative da fruire complessivamente nell’arco dei predetti due mesi.
Il provvedimento citato sarebbe in realtà il Decreto Rilancio e altro non dice che le mensilità aggiuntive per usufruire delle 12 giornate di permesso 104 straordinario sono maggio e giugno 2020. E così risulta anche dal decreto rilancio convertito in legge
Nulla si dice in merito al mese di luglio in corso e nemmeno al mese di agosto. E ad oggi nessun provvedimento è stato pubblicato per prorogare i permessi per questi due ulteriori mesi estivi. Dobbiamo quindi trarre la conclusione che i permessi 104 straordinari di ulteriori 12 giorni non possono essere richiesti a luglio e agosto 2020.
Ciò non toglie però che si possa continuare a chiedere le tradizionali 3 giornate al mese di permesso.
Per godere dei permessi 104 è necessario presentate apposita domanda all’Inps in modalità telematica, allegando i documenti comprovanti la disabilità. Eventuali variazioni rispetto a ciò che è stato inizialmente comunicato devono essere portate a conoscenza dell’Istituto entro 30 giorni.
Le modalità di richiesta autorizzazione sono le seguenti:
Una volta ottenuto il nulla osta dall’Inps, il dipendente può assentarsi dal lavoro per prestare assistenza al familiare. La retribuzione dei giorni di permesso è totalmente a carico dell’Istituto.
Il datore deve solo anticiparla in busta paga per poi recuperare il tutto sui contributi da versare all’INPS con modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo quello di competenza.(leggi oggi)
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