18 May
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Coronavirus e fase 2, Vincenzo De Luca contro il governo: «La Campania non ha firmato accordo»

Dopo i nuovi scontri tra Regioni e Palazzo Chigi, il governatore campano rimarca la distanza con Roma: «Domani non riapriranno né i ristoranti, né i pub, né altro». Per lui le riaperture restano legate alla tutela della salute dei cittadini in proporzione alle risorse sanitarie disponibili

«Io ritengo — ha spiegato il dem De Luca — che su alcune norme di sicurezza generale debba pronunciarsi il ministero della Salute. Poi è chiaro che è necessaria una flessibilità regionale, ma sulle norme fondamentali non è possibile che il ministero della Salute e il governo scarichino opportunisticamente le decisioni sulle Regioni, questo non è accettabile». Il presidente della Regione insiste su quello che per lui resta il nodo della questione legata alle riaperture, la tutela della salute dei cittadini in proporzione alle risorse sanitarie disponibili sul territorio: «La Campania è la Regione d’Italia che ha meno risorse fra tutte le Regioni nel fondo sanitario nazionale —. Non tutti sanno che la Campania riceve pro capite ogni anno 45 euro in meno rispetto a un cittadino del Veneto, 40 euro in meno della Lombardia, 60 euro in meno rispetto all’Emilia Romagna, 30 euro in meno rispetto al Lazio. La Campania viene rapinata ogni anno di 300 milioni di euro dallo Stato centrale», ha detto con quel suo stile schietto che ha reso popolarissime dirette su Facebook. E sui tamponi: «La Campania ha ricevuto da Consip un quarto dei tamponi arrivati in Veneto e un terzo di quelli arrivati nel resto d’Italia. In queste condizioni, produrre i risultati raggiunti dalla Campania è stato un risultato straordinario». Corrieredellasera.


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