Consiste in un pacchetto di 44 norme per il sostegno ai redditi e la protezione del lavoro, secondo una prima bozza, il nuovo decreto con le misure economiche per affrontare la crisi coronavirus, che dovrebbe andare in Cdm entro metà settimana. Si va, come annunciato, dal rinnovo delle misure già previste con il Decreto cura italia, come Cig e cassa in deroga, all’introduzione del nuovo “Rem”, il reddito di emergenza. Il bonus per gli autonomi è confermato a 600 euro, con la possibilità per alcune categorie di salire a 1000 euro. Confermato anche lo stop per altri 3 mesi ai licenziamenti. Previsti altri 15 giorni di congedi speciali e altri 600 euro di bonus babysitter
Secondo quanto previsto dalla bozza, da maggio arriva il Reddito di emergenza (Rem): le domande possono essere presentate entro la fine di luglio per il beneficio che va da 400 euro a 800 euro mensili. Il Rem viene erogato per tre mensilità. Verrà riconosciuto ai nuclei familiari con un Isee fino a 15 mila euro e può integrare il Reddito di cittadinanza (Rdc). Per quest’ultimo, invece, viene alzata la soglia dell’Isee e del patrimonio immobiliare, allargando di fatto la platea.
Cambiano quindi i parametri per i requisiti di accesso al reddito di cittadinanza “in relazione alla situazione di crisi economica e sociale determinata dall’emergenza epidemiologica”. Nella bozza viene spiegato nel dettaglio che “la soglia del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee) di cui al numero 1) è incrementata da 9.360 euro a 10.000 euro; 2) la soglia del valore del patrimonio immobiliare di cui al numero 2), è incrementata da 30.000 euro a euro 50.000; 3) la soglia del valore del patrimonio mobiliare di cui al numero 3) è incrementata da 6.000 euro a 8.000 euro oltre agli incrementi ivi previsti.
Per aprile, si legge nella bozza, il bonus autonomi sarà automatico e sempre di 600 euro. L’indennità sale a 1.000 euro per partite Iva iscritte alla gestione separata Inps e autonomi della gestione speciale con perdita di reddito o di fatturato del 33% nel bimestre marzo-aprile. Il bonus a maggio sale a 1.000 euro anche per stagionali di turismo e terme (anche in somministrazione), per i collaboratori con contratto in scadenza a fine anno o già cessati. Per gli altri, compresi i lavoratori dello spettacolo, il bonus resta a 600 euro per aprile e maggio.
Secondo la bozza, chi a inizio emergenza ha licenziato per “giustificato motivo oggettivo” potrà ritirare il recesso facendo contestualmente richiesta di Cig in deroga dalla data del licenziamento, a prescindere dal numero di dipendenti dell’impresa. La misura vale per i rapporti di lavoro interrotti tra il 23 febbraio e lo stop ai licenziamenti, in vigore dal 17 marzo. Il rapporto di lavoro sarebbe quindi ripristinato “senza soluzione di continuità” e “senza oneri né sanzioni per il datore di lavoro”
Tra le misure previste al momento nella bozza, anche il raddoppio dei giorni di congedo speciale e del bonus babysitter che si potrà spendere anche per pagare l’iscrizione ai centri estivi. Nel dettaglio il bonus babysitter passa da 600 a 1.200 euro totali, che potranno essere utilizzati per l’iscrizione ai servizi integrativi per l’infanzia e ai centri estivi per i figli fino a 12 anni. Il bonus viene portato da 1000 a 2000 euro per medici infermieri, tecnici di laboratorio e operatori sociosanitari. Inoltre, i giorni di congedo retribuito al 50% per chi ha figli fino a 12 anni passano da 15 a 30 e si potranno chiedere fino al 30 settembre. In alternativa, e fino ai 16 anni dei figli, si può chiedere il congedo senza indennità per tutto il tempo della chiusura di scuole e asili nido, salvo che non ci sia un altro genitore a casa o perché non lavora o perché la sua attività e chiusa o sospesa e beneficia di altri sostegni al reddito. Previsti poi altri 12 giorni di congedo anche per chi usufruisce della legge 104, da utilizzare tra maggio e giugno.
Verranno poi stanziati, secondo la bozza, altri 500 milioni il fondo per il ‘reddito di ultima istanza” che passerebbe quindi da 300 a 800 milioni. Con parte dello stanziamento del decreto Cura Italia (200 milioni) erano state finanziate, tra l’altro, le indennità da 600 euro per i professionisti iscritti alle casse private.
In arrivo 120 milioni in più, si legge nella bozza, per associazioni di volontariato ed enti del Terzo settore impegnate in progetti “per fronteggiare le emergenze sociali ed assistenziali” legate all’epidemia del Coronavirus. Per il Terzo settore si prevedono anche una serie di aiuti, estendendo misure già previste per le imprese ‘profit’: dalla sospensione degli affitti in immobili pubblici alla possibilità di accedere al credito d’imposta per la sanificazione fino al contributo per l’acquisto di mascherine e dispositivi di protezione.
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