Tra I NUMEROSI emendamenti al Decreto Rilancio in fase di approvazione alla Camera, ce n’è uno che chiede di introdurre un ulteriore incentivo: il cosiddetto “bonus di cittadinanza digitale”. L’emendamento è stato presentato dal Movimento Cinque Stelle, forza politica che ha fatto della “rivoluzione digitale” uno dei punti programmatici del proprio manifesto, a prima firma di Emanuele Scagliusi.
L’obiettivo dell’iniziativa, si legge nel testo dell’emendamento, sarebbe quello di “contrastare gli effetti dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e promuovere la diffusione della cultura digitale tra i cittadini”.
Ma in che cosa consiste il “bonus di cittadinanza digitale”? E chi ne avrebbe diritto? Si tratta di un contributo elettronico del valore di 200 euro, destinato a giovani e altre categorie di cittadini a rischio di esclusione. In particolare, se la proposta dovesse essere approvata, ne beneficereanno:
Il bonus sarà utilizzabile esclusivamente per l’acquisto di apparecchiature o servizi informatici, hardware, software o di connettività.
Il contributo, secondo quanto prevede la proposta, verrà erogato in formato digitale tramite un indirizzo di Posta Elettronica Certificata (PEC), o attraverso un altro servizio di recapito digitale qualificato. In pratica, i proponenti intendono distribuire il bonus agli aventi diritto in formato elettronico, direttamente all’“indirizzo digitale” del cittadino.
L’importo erogato non sarà imponibile e non confluirà nel calcolo del reddito ai fini Isee.
“L’emergenza degli ultimi mesi ci ha confermato, una volta di più, l’importanza di promuovere la diffusione di una cultura digitale tra i cittadini e combattere il digital divide, anche al fine di un efficace contrasto dell’epidemia da Covid-19”, hanno dichiarato in una nota i proponenti.
“È per questo che, come MoVimento 5 Stelle, abbiamo presentato un emendamento al decreto Rilancio, a prima firma del capogruppo della commissione Trasporti a Montecitorio Emanuele Scagliusi, che prevede l’introduzione di un bonus elettronico pari a 200 euro”, hanno spiegato i parlamentari. Un ulteriore importante tassello, proseguono, “per garantire al nostro Paese di fare un passo in avanti nel percorso di transizione tecnologica ed essere più competitivo e sicuro”. Da qui finanza.
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