08 Jun
08Jun

STUDIO LEGALE ARIELLO.

Non rimane ancora molto tempo ai lavoratori che intendono pensionarsi con il meccanismo dell’Ape sociale 2020. Infatti, al fine mese (31 marzo 2020), scade la prima finestra temporale per l’invio delle domande di riconoscimento dei requisiti.

Trattasi, in particolare, del primo termine al quale seguono quello del 15 luglio 2020 e del 30 novembre 2020 (solo se residuano risorse finanziarie).

La possibilità di avvalersi dell’Ape sociale, anche per il 2020, è stata prevista dall’art. 1, co. 473 della L. n. 160/2020 (Legge di Bilancio 2020). Il provvedimento legislativo è stato successivamente adottato dall’INPS con il messaggio n. 163 del 17 gennaio 2020.

Ma come funziona l’Ape sociale 2020? Chi sono i soggetti che possono aderirvi? Quali sono le condizioni ed i requisiti minimi da possedere? Come fare per inviare le domande? Vediamo quindi nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere sull’Ape sociale 2020.

Ape sociale 2020: come funziona e a chi spetta

Prima di entrare nel dettaglio dei soggetti che possono servirsi dell’Ape sociale, appare opportuno inquadrare lo strumento previdenziale da un punto di vista normativo.

L’Ape sociale poggia la sua disciplina all’art. 1, co. 179 e ss. della L. n. 232/2016 e rappresenta una sorte di “reddito ponte” per alcune tipologie di lavoratori. In altre parole, con l’Ape sociale è possibile anticipare materialmente la pensione di 4 anni rispetto alla pensione di vecchiaia.

Si ricorda, al riguardo che attualmente la pensione di vecchiaia è posta a 67 anni d’età. Pertanto, possono aderirvi i soggetti che abbiano compiuto il 63esimo anno d’età. Possono aderirvi gli scritti:

  • presso l’assicurazione generale obbligatoria (Ago) dei lavoratori dipendenti;
  • ai fondi ad essa esclusivi o sostitutivi;
  • alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;
  • alla gestione separata dell’INPS.

Ape sociale 2020: requisiti da possedere

Venendo più specificatamente ai requisiti minimi da possedere, non possiamo che partire dagli anni contributivi che devono essere maturati. In particolare, i contributi devono essere pari a 30 anni e posseduti entro il 31 dicembre 2019. Inoltre è necessario:

  • aver cessato l’attività lavorativa;
  • essere residenti in Italia;
  • essere privo di una pensione diretta in Italia o all’estero;
  • maturare una pensione di vecchiaia di importo non inferiore a 1,4 volte l’importo della pensione minima dell’INPS (718,20 euro circa).

Quindi possono farne richiesta, sia i lavoratori del settore privato che pubblico, con esclusione dei liberi professionisti iscritti ad Albi professionali propri (es. Commercialista, Consulenti del lavoro, Avvocati, ecc.).

Il sussidio erogato è trattato fiscalmente come reddito da lavoro dipendente con riconoscimento, peraltro, del bonus 80 euro.

Ape sociale 2020: condizioni sociali

Oltre ai requisiti oggettivi previsti dalla legge occorre soddisfare anche determinate condizioni oggettive. Nello specifico l’Ape sociale è riservato:

  • ai disoccupati a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa, risoluzione consensuale nell’ambito della procedura di cui all’art. 7 della L. n. 604/1966 e che abbiano concluso, da almeno tre mesi, di godere dell’intera indennità di disoccupazione spettante;
  • ai caregivers che assistono da almeno 6 mesi, il coniuge, l’unito civilmente, o il parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità (ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della L. n. 104/1992), con un’anzianità contributiva di almeno 30 anni, ovvero assistere  parenti e affini di secondo grado conviventi – sempre con handicap in situazione di gravità – nel caso in cui i genitori o il coniuge del familiare invalido abbiano compiuto i 70 anni, siano affetti anch’essi da patologie invalidanti, ovvero siano deceduti o mancanti;
  • agli invalidi con una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74%, accertata dalle competenti commissioni per il riconoscimento dell’invalidità civile e siano in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  • ai lavoratori che svolgono una o più delle attività lavorative particolarmente gravose elencate nell’Allegato A del Decreto 5 febbraio 2018.

Ape sociale 2020: termine di presentazione delle domande

Il termine d’invio della domanda per la certificazione dei requisiti d’accesso all’Ape sociale si articola in più fasi. La prima finestra temporale è posta al 31 marzo 2020, con termine di istruttoria da parte dell’INPS prevista per il 30 giugno 2020.

Chi non dovesse fare in tempo a presentare la domanda entro la predetta scadenza, può servirsi della seconda e terza finestra temporale poste rispettivamente al:

  • 15 luglio 2020, con termine di istruttoria disposta entro il 15 ottobre 2020;
  • 30 novembre 2020, con termine di istruttoria disposta entro il 31 dicembre 2020. Quest’ultimo termine è utilizzabile solo se residuano risorse finanziarie.

Ape sociale 2020: modalità di presentazione delle domande

Infine, si ricorda che la domanda in questione è un adempimento preliminare alla domanda vera e propria, che consiste appunto nella certificazione dei requisiti d’accesso all’Ape sociale da parte dell’INPS stesso. Solo in seguito all’esito positivo dell’istanza è possibile procedere con la domanda di liquidazione, che decorrere dal mese successivo alla presentazione della stessa.

Ai fini operativi, l’istanza può essere inoltrata all’INPS:

  • tramite Patronato;
  • oppure direttamente dall’interessato attraverso il portale web dell’INPS, se in possesso delle credenziali di accesso (serve il PIN dispositivo).

Il servizio è disponibile seguendo il percorso: “Domanda di prestazione pensionistica: pensione, ricostituzione, ratei maturati e non riscossi, certificazione del diritto a pensione” -> “Nuova domanda”.



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