04 May
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Multe con sconto, patenti, revisioni, assicurazione: cosa cambia con il coronavirus.

Si può avere lo sconto sulle multe anche pagando entro 30 giorni, ricorsi e notifiche sono congelati. Incrociando il Dl Cura Italia e le altre norme sull’emergenza viene fuori un quadro complicato

di Maurizio Caprino

Le multe stradali ricevute durante l’emergenza coronavirus si possono pagare con lo sconto del 30% anche entro 30 giorni, contro i consueti cinque. È la novità principale della corposa circolare del 24 marzo con cui il ministero dell’Interno ha interpretato le numerose misure del decreto legge Cura Italia (Dl 18/2020) su veicoli e circolazione: dalle multe ai ricorsi, dalle patenti alle revisioni, fino all’assicurazione obbligatoria.

Il ministero, con la circolare 300/A/2309/20/115/28 emanata dalla direzione centrale delle Specialità della Polizia, ha incrociato il Dl con le tante altre norme di emergenza emanate nell’ultimo mese che riguardano il settore. Ecco un quadro ragionato

Multe con sconto 30%
L’articolo 108, comma 2 del Dl aveva lasciato molti dubbi sul pagamento delle multe. Il Viminale “apre” il più possibile. Così, per le violazioni contestate direttamente al trasgressore o notificate dal 16 febbraio, fino al 31 maggio si ha diritto allo sconto del 30% anche prendendosi 30 giorni per pagare. Inoltre, per il Dl 9/2020 e il Dpcm del 9 marzo, il conteggio dei 30 giorni viene sospeso dal 10 marzo al 4 aprile. Il tutto salvo ulteriori proroghe, possibili in futuro.

Notifiche e ricorsi
Il congelamento dei termini vale anche per le notifiche dei verbali e la presentazione dei ricorsi. Quindi, i giorni tra il 10 marzo e il 3 aprile non valgono nel conteggio né dei 90 giorni (360 per le notifiche all’estero) ammessi normalmente dal Codice della strada per notificare né dei 30 o 60 giorni per ricorrere.

Il conteggio dei termini viene bloccato anche nello svolgimento di attività difensive.

Il «buco» sugli autovelox
La circolare non si esprime su un caso particolare: quello dei certificati di taratura annuale dei misuratori di velocità. Sono emessi da soggetti provati accreditati nel Sit (Sistema italiano di taratura) e non è certo che ricadano nell’ampia proroga degli atti amministrativi prevista dal Dl.

Se si ritenesse che non vi ricadono, tutti gli apparecchi andrebbero spenti alla scadenza annuale dei loro certificati, perché è difficile che si possano effettuare nuove tarature con le restrizioni alla mobilità e alle attività produttive introdotte per l’emergenza coronavirus.Ilsole24ore.


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