Fino a Pasqua, infatti, dovrebbero rimanere in vigore le misure attuare finora, senza nessun cambiamento. Qualcosa si potrà modificare solo quando la curva calerà, facendo arrivare i contagi a zero. Su questo punto, il ministro della Salute, Roberto Speranza è stato chiaro: “Nella riunione del comitato tecnico scientifico svoltasi stamattina è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua. Il governo si muoverà in questa direzione”. Per questo ci si aspetta che il prossimo Consiglio dei ministri decida una serrata almeno fino al 12 aprile, magari indicando i possibili scenari per il post emergenza, sempre che i numeri calino nelle prossime settimane. Come ricorda il Corriere della Sera, il nuovo provvedimento entrerà in vigore sabato prossimo e dovrebbe durare fino al 18 aprile. Anche il presidente dell’Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, aveva annunciato il mantenimento delle misure attuali fino a metà aprile.
Ma con la fine dell’emergenza non tornerà immediatamente tutto come prima. Lo ha anticipato Brusaferro, spiegando: “Anche quando i casi di coronavirus scenderanno a zero, la vita non tornerà come prima per un bel po’ di tempo”. Dello stesso parere anche Achille Vairati, sottosegretario Pd al ministero dell’Interno: “Non ci sarà una data X in cui tutto tornerà come prima. Non sarà così nè a livello territoriale, nè per tutte le attività lavorative”. E sulle modalità di azione, si stanno valutando diversi scenari, per garantire “che la curva non torni a crescere”: per questo, aveva annunciato l’Iss, “le aperture avverranno in modo graduale” e si sta valutando anche la possibilità di usare lo “stop and go” degli inglesi.
Con l’attenuarsi delle misure, le prime a riaprire potrebbero essere le attività imprenditoriali collegate alla filiera alimentare e farmaceutica. In fondo alla lista, invece, ci sarebbero i luoghi che creano affollamento, come pub, discoteche e sale eventi, e anche bar e ristoranti. In ogni caso, quando ristoranti e bar verranno riaperti, è probabile che dovranno seguire le norme delle distanze di sicurezza: un metro di distanza tra i clienti e servizio al tavolo. Norme severe potrebbero essere introdotte anche per ditte, negozi e palestre. Tra i locali che dovranno aspettare più di altri per riaprire ci sono anche parrucchieri e centri estetici, data la vicinanza tra il cliente e il lavoratore, che alza il rischio di nuovi malati.
“Difficile dare una data” riguardo alla riapertura di aziende e attività, aveva avvisato il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri. Ma, aveva aggiunto, “abbiamo dati incoraggianti. Le misure prese le settimane scorse stanno dando l’effetto desiderato”: il picco potrebbe arrivare in questi giorni e, di conseguenza, la curva dovrebbe iniziare a calare a breve, ma per raggiungere quota zero potrebbe volerci ancora qualche settimana. Solo allora si potranno valutare le misure del post emergenza. “Il comitato scientifico sta già studiando una modalità di riapertura- annuncia Vairati- ma sarà una modalità complessa. Non illudiamoci che nel giro di poche settimane avremo concluso questa cosa. Secondo me non ci daremo la mano per 6-8 mesi”. Per la riapertura delle aziende ci sono diversi fattori da considerare. Il tutto è rimandato a dopo Pasqua, quando i dati ci diranno se la diffusione del virus ha rallentato.
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