«Misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia»
Il Family Act, disegno di legge recante “Deleghe al governo per l’adozione dell’assegno universale e l’introduzione di misure a sostegno della famiglia”, è stato fortemente voluto dalla ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. E’ un disegno organico di misure pensate per le famiglie con figli (e non solo minorenni: sono previsti aiuti anche per quelli che studiano all’università). Tra le tante, un assegno per ogni figlio under 18, indipendentemente dalla fascia di reddito di appartenenza della famiglia, il riordino dei congedi parentali, detrazioni per le spese legate all’educazione dei ragazzi e agevolazioni per l’affitto della prima casa per le giovani coppie, di cui almeno uno dei due con età inferiore ai 30 anni. E poi ancora: Aiuti alle neo mamme, 10 giorni di paternità obbligatori per i neopapà (anche non sposati), permessi retribuiti per assistere un figlio malato ma anche per partecipare ai colloqui con i professori.
Ma vediamo le principali misure più nel dettaglio:
L’assegno universale per tutti i nuclei familiari con uno o più figli è rivolto a tutte le famiglie a partire dal settime mese di gravidanza della madre fino al compimento del 18esimo anno e dal secondo figlio in poi aumenta del 20% (nel caso di figli disabili l’aumento è previsto comunque e non c i sono i limite di età). L’assegno prevede una quota base a tutti i nuclei familiari con uno o più figli, alla quale si aggiunge una quota variabile che viene determinata per scaglioni dall’indicatore Isee e anche dell’età dei figli a carico. L’assegno è mensile e verrà corrisposto direttamente tramite una somma di denaro oppure con il riconoscimento di un credito d’imposta, da usare in compensazione.
Importante: l’importo dell’assegno universale non concorre alla formazione del reddito imponibile e non influisce sulle eventuali prestazioni a sostegno del reddito. Se il nucleo famigliare percepiva già un assegno prima dell’entrata in vigore del dl, è prevista una clausola che riconosce un’integrazione dell’assegno perché non risulti in nessun modo inferiore.
Il disegno di legge prevede un periodo di almeno 10 giorni di congedo di paternità obbligatorio nei primi mesi di nascita del figlio e modalità flessibili nella gestione degli stessi congedi. Inoltre, si introduce una durata minima di 2 mesi di congedo non cedibile all’altro genitore. Nel testo si affronta anche la situazione dei genitori lavoratori autonomi per i quali si immaginano misure specifiche per un’estensione della disciplina sui congedi parentali.Viene infine introdotto un permesso retribuito di almeno 5 ore nell’arco dell’anno scolastico per i colloqui con i professori.
Molte le misure a sostegno delle famiglia con figli, con un sostanziale riordino di tutti i bonus e gli aiuti previsti finora. I contributi potranno coprire anche l’intero ammontare delle rette degli asili nido, dei micronidi e delle scuole dell’infanzia. Finalmente arrivano nuovi aiuti per i minori affetti da patologie fisiche e anche per quelli con una diagnosi di disturbo dell’apprendimento. Aiuti per l’acquisto di libri scolastici per la scuola secondaria di primo e secondo grado e per le spese relativamente alle gite scolastiche, all’iscrizione o all’abbonamento ad associazioni sportive, corsi di lingua, arte e musica.
In questo disegno di legge non sono esclusi nemmeno i figli che studiano all’università. Un tentativo, oltre che di aiutare le famiglie, anche di arginare il fenomeno della dispersione universitaria, che vede un ragazzo su 4 non iscriversi al secondo anno del corso. Ecco, quindi, detrazioni fiscali delle spese sostenute per acquistare libri universitari e per pagare gli affitti di abitazioni di figli maggiorenni a carico e iscritti a un corso universitario.
Le famiglie che si avvalgono di colf, babysitter o di addetti all’assistenza di familiari con deficit di autonomia potranno detrarre o dedurre una percentuale delle spese sostenute, mettendo però dei paletti rispetto alla situazione economica della famiglia stessa. Colf e badanti dovranno essere assunti con contratto di lavoro subordinato.
Il disegno di legge prevede anche una modulazione graduale della retribuzione del lavoratore in caso di astensione per malattia del figlio e premi per quei datori di lavoro che realizzino politiche capaci di armonizzare vita privata e lavoro (dal lavoro flessibile al telelavoro, allo smart working) con predilezione per le lavoratrici madri di figli minori. Allo studio anche un criterio che riconosca priorità nell’accoglimento di richieste di lavoro agile per i genitori di figli under 14.
Una delle misure più importanti del Family Act riguarda “un’indennità integrativa della retribuzione per le madri lavoratrici erogata dall’Inps, per il periodo in cui rientrano al lavoro dopo il congedo obbligatorio”. L’obiettivo è una forma di contribuzione “aggiuntiva” che consenta alle mamme di non dover scegliere tra carriera e famiglia.
E’ prevista anche una quota di riserva della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (articolo 2, comma 100, lettera a) della legge 662 del 23 dicembre 1996, per l’avvio di nuove imprese di start up femminili e un accompagnamento per i primi due anni.
“Finalmente una riforma integrata per le politiche familiari, per la prima volta c’è un investimento del governo su questo tema che vede le famiglie soggetti capaci di dare prospettiva all’intera comunità. Ripartiamo con proposte chiare che vogliano cambiare in meglio la vita delle nostre famiglie, un sostengo al loro ruolo educativo”, ha detto Elena Bonetti nella breve conferenza stampa a Palazzo Chigi con il premier Giuseppe Conte e il ministro del Lavoro e politiche sociali, Nunzia Catalfo, dopo l’approvazione del disegno di legge sul family act. “È stata una scelta di speranza e di coraggio - ha detto Bonetti -, un lavoro di concetto di tutte le forze di maggioranza”. Il ministro ha annunciato che in merito all’approvazione dell’assegno unico universale si passerà da subito attraverso il percorso parlamentare, “primo passo concreto di realizzazione dell’intera proposta. Lo riteniamo un tema di trasversalità e che richieda il contributo dell’intero arco parlamentare”. da il corriere della sera.
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