Il decreto 9/2020 prevede rimborsi per i viaggi in aereo, bus, traghetto o treno acquistati da:
La richiesta di rimborso deve essere inoltrata entro 30 giorni dalla fine del divieto imposto (a oggi, quindi, 30 giorni a partire dal 3 maggio 2020), dall’annullamento o dal rinvio dell’evento programmato e dalla data di partenza prevista verso un paese in cui è stato imposto un divieto di ingresso. È necessario allegare il titolo di viaggio, la documentazione che attesti la partecipazione a concorsi pubblici, manifestazioni o eventi annullati a causa dell’emergenza sanitaria. Entro 15 giorni dalla richiesta il vettore o l’agenzia di viaggi deve procedere al rimborso integrale del biglietto o all’emissione di un voucher di pari importo utilizzabile entro un anno dall’emissione.
Nonostante le indicazioni fornite dal decreto, in diversi casi ci segnalano difficoltà a mettersi in contatto con la compagnia aerea per richiedere il rimborso o per ricevere informazioni riguardoil cambio dei biglietti acquistati e annullati in seguito all’emergenza sanitaria o non utilizzabili a causa delle restrizioni negli spostamenti imposti dal decreto “Io resto a casa”. Nella maggior parte dei casi si tratta di un disguido dovuto al periodo di sovraccarico di richieste che interessa anche il servizio clienti delle compagnie aeree. Che fare allora? Bisogna avere pazienza, considerando anche che i termini per i rimborsi scadranno a giugno (salvo ulteriori proroghe). In questi casi è consigliabile inviare una Pec alla compagnia aerea: così sarà possibile dimostrare di aver inoltrato la richiesta nei termini indicati dal decreto, cioè entro 30 giorni dalla fine del divieto imposto (fissato per ora al 3 maggio 2020).
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