18 Oct
18Oct

STUDIO LEGALE ARIELLO

Mancato soccorso o interventi non eseguiti correttamente, si parla di colpa omissiva o commissiva, che pare star divenendo un vero problema in questo periodo di forte emergenza Covid-19, dove tutti i reparti sono ormai colmi di persone infetti covid19 e dove pare risulti essere diventato quasi impossibile ricevere le giuste cure per qualsiasi altro malanno dal quale il paziente sia afflitto. Ecco allora che sopraggiungono, cure erronee molto spesso frutto di valutazioni frettolose o peggio ancora la totale assenza di cure. In questi casi più che mai, risulta necessario doversi tutelare. Come fare? Come agire in questi casi??? Chi è soggetto legittimato ad agire??? Vediamo insieme come.


Chi può fare causa?

Non tutti possono agire legalmente contro l’ospedale ma solo chi, ricoverato presso la struttura sanitaria, ha ricevuto un danno dalla negligenza, imprudenza o imperizia del medico intervenuto per risolvere la patologia o dalle mancanze della struttura sanitaria ospitante.

A questa regola, c’è l’eccezione riguardante i casi di decesso dove, per ovvi motivi, legittimati ad avviare la causa divengono i parenti del paziente deceduto, che potranno così ottenere il risarcimento da danno parentale.

Ovviamente, non potrai agire personalmente, ma dovrai affidarti ad un avvocato specializzato in questo settore. Dopo aver conosciuto la probabilità di vittoria della causa, il preventivo di massima per le spese legali da sostenere, e aver firmato la procura alle liti, il tuo legale avrà tutte le carte in regola per rappresentarti in giudizio.


Si partirà con una diffida all’ospedale, con la quale rappresentare i danni da te subiti e chiedere una somma predeterminata, a titolo di risarcimento del danno.

Se la struttura ospedaliera ammetterà la propria responsabilità, si potrà valutare una trattativa sulle somme da liquidare. Se non ci sarà accordo, o l’ospedale dovesse negare qualsiasi responsabilità in merito, allora non resterà altro che notificare l’atto giudiziario e, così, far partire la causa.

L’azione dovrà essere avviata entro dieci anni dal momento in cui il danno derivato da responsabilità colposa, o dolosa, dell’ospedale viene percepito dal paziente.


Responsabilità sanitaria

La responsabilità dell’ospedale è ampia e riguarda due possibili casi di danno che, ricordiamo, possono essere di tipo commissivo (intervento chirurgico non riuscito) oppure omissivo (mancate cure). Questo discorso non vale solo per gli ospedali, ma per tutte le altre strutture ad esso equiparate, come le case di cura o le cliniche.

Da un lato, il paziente potrebbe essere danneggiato da una inadeguata sistemazione dei locali, dei servizi di assistenza, degli strumenti e delle apparecchiature sanitarie da parte della struttura ospedaliera.


Come dimostrare il danno?

Per ottenere un risultato positivo dal giudizio avviato, occorrerà dimostrare al giudice le tue ragioni e, cioè:

  • la lesione subita,
  • l’esistenza di un contratto con l’ospedale,
  • l’errore medico, o l’omissione della struttura ospedaliera,
  • il collegamento assai probabile tra il danno subito e la condotta sanitaria dell’ospedale, o del medico operante in quella struttura.

Dunque, non ti basterà allegare il danno ricevuto e il contratto sottoscritto con l’ospedale, ma dovrai anche dimostrare il collegamento (detto nesso eziologico) tra evento e danno, almeno in astratto.

Da parte sua, l’ospedale è chiamato a dimostrare che l’evento è scaturito da cause estraneealla sua condotta che hanno reso inevitabile il fatto dannoso. 


Quantificazione del danno

Una volta superato l’ostacolo più grosso, che rimane la dimostrazione della colpevolezza dell’ospedale e dei suoi dirigenti, dovrai passare allo step successivo e, cioè, la quantificazione del danno.

Questo importo sarà formato da due aspetti, quello patrimoniale, relativo alle spese mediche sostenute, e quello non patrimoniale, riguardante l’invalidità permanente residuata dall’evento danno, e il danno morale ed esistenziale alla tua persona.

Il danno da invalidità permanente (così come quello morale) è, per sua natura, non economico. Ciò significa che, per determinarne l’ammontare, devi ricorrere a degli espedienti che ti aiutino a trasformare quel danno in valore monetario. Per fare ciò, i tribunali hanno creato delle tabelle per la personalizzazione economica del danno patito dalla persona.(Da:la legge per tutti)




Per maggiori informazioni scrivici una email oppure visita il nostro sito:

www.studiolegaleariello.it

Segui le nostre pagine Facebook ed Instagram: Studio Legale Ariello.