Il cittadino che ha avuto una diagnosi sbagliata o una prestazione insufficiente può presentare reclamo. Per il risarcimento serve una denuncia.
La regola del «chi sbaglia, paga» vale per tutti. Anche – soprattutto, ci sarebbe da dire – per chi ha l’enorme responsabilità di prendersi cura della nostra salute. È più che evidente che un errore del nostro dottore di fiducia può arrivare a costarci la vita. A questo punto, posso denunciare il medico di base per negligenza? Per una diagnosi sbagliata? Per non avere approfondito un malessere altro che banale? Se il medico ha delle responsabilità oggettive, certo. Vediamo come.
Prima di arrivare ai ferri corti e di denunciare il medico di base, il paziente deve aver letto almeno una volta la Carta dei servizi dell’Asl e la Carta dei diritti e dei doveri del malato.
Alla Carta dei servizi sanitari, inoltre, è allegato il Regolamento di pubblica tutela, che prevede il diritto di ogni paziente e delle associazioni a cui, eventualmente, il malato si appoggia, a presentare un reclamo, un’osservazione o una denuncia verso atti o comportamenti che negano o limitano la fruizione delle prestazioni o che mostrano un disservizio evidente, come quello, appunto della negligenza. Insomma, se ho un mal di pancia e mi viene diagnosticata una banale indigestione anziché un tumore all’intestino, negandomi la possibilità di fare degli esami approfonditi che potrebbero salvarmi la vita, avrò pure diritto ad alzare la voce.
Ricordiamo che, per definizione, il concetto di negligenza ha tre risvolti. Può essere, infatti:
In qualsiasi dei tre casi (figuriamoci tutti e tre messi insieme) posso denunciare il medico di base? Hai voglia. Vediamo come.
Qualsiasi cittadino ha il diritto (ma anche il dovere) di segnalare un disservizio in modo ufficiale, sia per una mancanza dell’Asl sia per una del medico di base. Ci sono 15 giorni di tempo per:
Al momento di compilare il reclamo, è inutile perdersi in chiacchiere o in lamentele inutili: meglio andare dritti al punto, esponendo in modo chiaro il luogo, il momento ed il modo in cui è stato commesso il disservizio e chi si ritiene responsabile di tale mancanza. Se, poi, ci sono anche dei testimoni, meglio ancora. Ma occorrerà riportare le loro generalità.
Il responsabile dell’Urp deve rispondere al reclamo entro 30 giorni, dopo aver sentito la persona o la struttura chiamate in causa dal paziente ed avere accertato i fatti.
In casi eccezionali il reclamo può essere presentato oltre i 15 giorni, ma in ogni caso entro 6 mesi.
Ma se quella risposta è insoddisfacente, che si fa? In questo caso, conviene bussare alla porta di un’associazione di categoria (di volontariato o di tutela) purché sia competente in materia e sia in grado di chiamare in causa la Commissione mista conciliativa, di cui fanno parte, in modo paritetico, rappresentanti dell’Asl e delle associazioni a tutela dei cittadini. La Commissione è presieduta da una persona super partes, di norma un difensore civico.
In questa sede, è possibile approfondire i fatti e mettere in risalto le mancanze del medico di base o della struttura sanitaria. Nulla cadrà nel vuoto: anche se il singolo utente non ottiene ciò che vuole, tutte le segnalazioni finiscono ogni sei mesi sul tavolo della Regione, della Conferenza dei sindaci, degli uffici informazione competenti e delle associazioni.
È importante sottolineare che il reclamo non prevede un indennizzo economico, ma servirà a segnalare una mancanza importante, in modo da evitare che questa si ripeta.
Se, invece, il cittadino non si accontenta del reclamo oppure non è rimasto soddisfatto dalle risposte ottenute, può denunciare il medico di base per negligenza rivolgendosi alla magistratura e sapendo che avrà bisogno dell’assistenza di un medico legale e di un avvocato.
La denuncia penale va presentata entro 90 giorni dal momento in cui l’utente del Servizio sanitario ha capito di avere subìto un danno. Altrimenti, se si vuole ottenere un risarcimento, la causa civile può essere avviata entro 5 anni da quell’istante.
A che serve il medico legale? Dovrà essere lui ad accertare l’eventuale sanno provocato dalla negligenza del medico di base. Un parere decisivo per poter procedere in tribunale.
Così com’è fondamentale avere in mano tutta la documentazione necessaria a dimostrare i fatti. Ricordiamo che la legge [1] prevede per qualsiasi cittadino la possibilità di richiedere tutte le carte che riguardano le prestazioni alle quali è stato sottoposto: cartella clinica, radiografie, esami diagnostici, prescrizioni mediche, ecc. La consegna di questi documenti è obbligatoria.f:laleggepertutti.it
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