24 Nov
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STUDIO LEGALE ARIELLO


Lavori di ristrutturazione fatti male: c’è una garanzia?

Il Codice civile prevede una garanzia sulla ristrutturazione che si prescrive dopo 2 anni dalla consegna dei lavori ultimati.
Tuttavia, la garanzia arriva fino a 10 anni se il vizio o la difformità comporta il rischio di rovina dell’edificio.
Attenzione, però: la garanzia non è dovuta se il committente ha accettato i lavori e le difformità o i vizi erano da lui conosciuti o riconoscibili, purché, in questo caso, non siano stati nascosti o taciuti in mala fede dall’impresa.

Lavori di ristrutturazione fatti male: quando si «scopre» il difetto?

Stabilire il momento in cui i lavori di ristrutturazione sono stati fatti male non è una cosa scontata. Tant’è vero che perfino la Cassazione è intervenuta su questo punto [3] stabilendo che la scoperta «ufficiale» del vizio avviene «quando ragionevolmente si rafforza la certezza che il difetto è conseguente ad una probabile responsabilità dell’impresa che ha eseguito i lavori». La Suprema Corte ha, successivamente, precisato che la consapevolezza dell’errore (e quindi il termine di 60 giorni per fare la contestazione) scatta quando viene redatta una perizia tecnica da cui emergono forti indizi di responsabilità da parte dell’impresa.
Lavori ristrutturazione fatti male in condominio: che succede?La Cassazione è intervenuta anche sui lavori di ristrutturazione fatti male che danneggiano un singolo immobile [4]. La Suprema Corte era stata chiamata a pronunciarsi sul caso di un condomino che aveva subìto dei danni nel suo appartamento a causa delle opere di bonifica e di isolamento del tetto dell’edificio. L’impresa era stata ritenuta responsabile in quanto tenuta a rispondere dei problemi creati a terzi.

Tuttavia, sempre secondo la Cassazione, la responsabilità può essere allargata:
al condominio in qualità di committente se ha interferito nell’esecuzione del lavoro o se ha commissionato l’opera ad un’impresa non all’altezza;all’amministratore di condominio se questi, in qualità di delegato, è venuto meno ai propri doveri di controllo sul regolare svolgimento dei lavori, a meno che l’impresa abbia commesso una palese negligenza di sua iniziativa.Lavori ristrutturazione fatti male: che cosa fare?Per evitare di vedere i lavori di ristrutturazione fatti male, la cosa migliore – ammesso e non concesso che se ne abbia il tempo – sarebbe seguire sempre in prima persona quello che ha stabilito il direttore dei lavori o il progettista e quello che fanno i muratori, cioè se il disegno iniziale viene rispettato alla lettera.
Se, nonostante questo, si riscontrano delle imperfezioni o degli errori grossolani, il committente può:
pretendere la sistemazione del lavoro fatto male a spese dell’impresa che ha avuto l’appalto. Non è detto che debba essere per forza la stessa impresa a rifare le cose [1] (anche perché, a quel punto, sarà stato facile perdere la fiducia), ma se ne può chiamare un’altra e chiedere il risarcimento alla prima, anche se le spese saranno superiori a quelle previste in partenza [2];chiedere il risarcimento del danno subito e uno sconto sul prezzo già pagato o da pagare;esigere la risoluzione del contratto, la restituzione dei soldi pagati ed il risarcimento del danno;sospendere il pagamento o, se questo fosse stato fatto in modo parziale, attendere la sistemazione dei difetti prima di completarlo;rivolgersi ad un organismo di mediazione per ottenere la nomina di un consulente tecnico che valuti il modo in cui sono stati fatti i lavori;rivolgersi al tribunale per chiedere un accertamento tecnico preventivo da parte di un consulente nominato d’ufficio dal giudice. Nel caso venissero rilevati dei difetti, si può tentare una conciliazione e una transazione per evitare la causa;avviare una causa entro e non oltre i 2 anni dalla data di consegna dell’opera. La sentenza terrà conto dell’eventuale relazione tecnica redatta dal perito nominato dal giudice.I lavori di ristrutturazione fatti male vanno segnalati entro 60 giorni dalla data in cui sono stati scoperti i difetti, formalizzando una richiesta danni per vie legali, a meno che l’impresa non abbia riconosciuto l’errore e si sia impegnata a sistemarlo a sue spese.
Se, invece, il lavoro fatto male rischia di compromettere la struttura dell’edificio, il tempo per presentare denuncia arriva ad 1 anno dalla scoperta del difetto.

Lavori ristrutturazione fatti male: come inviare la contestazione?

In presenza di lavori di ristrutturazione fatti male, la contestazione va inviata con raccomandata a/r o via Pec (posta elettronica certificata) indirizzata alla sede legale o all’indirizzo Pec dell’azienda appaltatrice.


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