Il Consiglio dei Ministri ha approvato un ulteriore slittamento della sospensione delle cartelle esattoriali. Infatti, dopo la scadenza al 30 dicembre 2020, erano in arrivo 34 milioni di cartelle da lunedì 18 gennaio. Un provvedimento in extremis dell’esecutivo ha permesso di portare il termine al 31 gennaio 2021.
Si tratta di una prima mossa del Governo in attesa del varo del Decreto Ristori 5, il cui scostamento di bilancio ha raggiunto i 32 miliardi di euro. Il nuovo provvedimento dovrebbe contenere una sospensione delle cartelle più lunga oltre alla previsione di una pace fiscale per i contribuenti.
Ma vediamo che cosa cambia da lunedì per le cartelle esattoriali dopo l’approvazione del mini-decreto da parte del Cdm.
Il mini-decreto adottato dal Consiglio dei Ministri in extremis “prevede l’ulteriore differimento, dal 31 dicembre 2020 al 31 gennaio 2021, dei termini previsti per la notifica degli atti di accertamento, di contestazione, di irrogazione delle sanzioni, di recupero dei crediti di imposta, di liquidazione e di rettifica e liquidazione, nonché degli altri atti tributari elencati dall’articolo 157 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34”.Inoltre, è slittato al 31 gennaio 2021 anche il termine di scadenza dei versamenti, derivanti da cartelle di pagamento, nonché dagli avvisi esecutivi previsti dalla legge, relativi alle entrate tributarie e non.
l comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri prosegue spiegando che anche la scadenza della sospensione degli obblighi di accantonamento derivanti dai pignoramenti presso terzi “effettuati dall’agente della riscossione e dagli altri soggetti titolati, aventi ad oggetto le somme dovute a titolo di stipendio, salario, altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, nonché a titolo di pensione, di indennità che tengono luogo di pensione, o di assegni di quiescenza” è slittata al 31 gennaio 2021. Da money.it